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Milano San Siro 2010 Incontro internazionale Regione Lombardia– Unione Europea - cronaca della partita - |
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29 maggio 2010, Giuseppe Meazza Stadium Regione Lombardia - Unione Europea : 1-1 Regione Lombardia : Sala, Carugo, Saffioti, Valentini, Belotti, Martina, Pizzul, Mirabelli, Costanzo, Alfieri, Borghetti. Entrati: Cattaneo, La Russa. All. A. De Crinito. Unione Europea : Angelini, Nava, Dufek, Casale, Kosir, Fornara, Manini, Caminada, Parenti, Baldarelli, D'Alessandro. Entrati: Porta, Zanni, Torres, Bevilacqua, Carnielli, Ben-Naoum. All. A. Piazzi. Marcatori: 4° Alfieri, 16° Baldarelli. ***** Il progetto “match a San Siro” é iniziato il 20 ottobre 2009 durante una cena del coach con i rappresentanti della Regione Lombardia. E’ andato avanti con alti e bassi sino al pomeriggio del 29 maggio, quando diciassette giocatori della squadra hanno conosciuto l’intensa emozione di varcare l’ingresso del “Peppino Meazza” non come spettatori ma da protagonisti. Da Bruxelles arrivano Mario Nava (per l’ultima partita nel dream team), Maurizio Kosir, Giovanni Porta, Paulo Torres, Alberto Parenti e Saad Ben-Naoum; da Lussemburgo Tomas Dufek; da Strasburgo Alberto D’Alessandro; da Vienna Francesco Angelini; da Omegna Matteo Fornara, Daniele Manini e Walter Zanni; da Genova Riccardo Casale; da Parma Andrea Bevilacqua; da Ispra Eusepio Baldarelli e Giancarlo Carnielli; da Milano Danilo Caminada. Si é già presenti sugli spalti alle cinque della sera. Favoloso, molto prima dell’orario previsto. Abbracci, risa, scherzi, battutacce su presenti e assenti, un’occhiata alla finale allievi Inter-Milan, qualche imprecazione per i tempi supplementari che provocano il posticipo delle partite successive. Non si sta più nella pelle. Cerchiamo di calmarci con discussioni sulle figurine Panini e su quelli che qui hanno incantato con numeri di magia, Di Stefano e Pelé, Corso e Altafini, Mazzola e Rivera, Albertosi e Zenga, Maradona e Platini, Kaka e Ibra, Milito e Ronaldinho. Ci danno lo spogliatoio solo un’ora prima? Ma come? Quale, quello del Milan ? Dai, chiedi quello dell’Inter. Si, abbiamo l’Inter. Grande. Sono le sette meno un quarto. Ma andiamo! Entriamo nel corridoio che va agli spogliatoi in silenzio, qualche commento col cuore in gola, salivazione azzerata e adrenalina a mille. Guardiamo le sagome disegnate sulle pareti di Burgnich, Gurnieri, Picchi, Mazzola... Passando fra la sala medica, la sala docce, la sala tecnica, arriviamo in fondo nell’ultima sala. Non sembra uno spogliatoio ma qualcosa tra la sala della Commissione al Berlaymont e la sala ovale della Casa Bianca. Qui si cambia Maicon, lì Zanetti, là Cambiasso, ... e l’eccitazione cresce ancora. Poi il briefing del coach, il modulo di gioco, la formazione iniziale. E via con i brividi lungo la schiena nel tunnel che porta nell’immensità di uno stadio che incute timore. Giochiamo la prossima? No, l’altra ancora, c’é un’ora di ritardo sul programma. Meglio, così si gioca sotto i riflettori, ma chissà se ci arrivo alle nove, io, che non dormo da tre giorni. Ti ricordi delle quattro pere di Marco Van Basten a Thomas Ravelli? Riscaldamento, riscaldamento, e ancora riscaldamento, ma si può avere un pallone? Attesa snervante, ultime raccomandazioni tattiche e finalmente alle ventuno e quindici tocca a noi. Entrata solenne sul terreno di gioco, schieramento al centro, strette di mani, qualche sorriso e si comincia. Vinciamo i duelli a centrocampo e dominiamo. Già al secondo abbiamo la possibilità di passare ma D’Alessandro non inquadra la porta. Peccato. Costruiamo altre azioni pericolose che però sciupiamo per troppa precipitazione. E così, in un rapido contropiede, la squadra avversaria sfrutta una nostra indecisione difensiva e si porta in vantaggio. Palla al centro, non molliamo, gettiamo il cuore e non solo quello oltre l'ostacolo e giochiamo sistematicamente nella loro metà campo. Abbiamo occasioni a ripetizione. Clamorosa la punizione dal limite di Caminada che si stampa secca sulla traversa. Poi, come già abbiamo visto in altri film, Baldo riceve una palla sull’ala, la controlla, ipnotizza il difensore, riparte e ... l’arbitro fischia il rigore. Chi tira? Baldo dimentica Montserrat, si sente Baggio, Ronaldo, Stankovic, Eto’o e Balotelli tutti insieme. Tira chissà dove e chissà come e quando ritorna in sé vede il pallone in fondo alla rete. Un goal a San Siro, fantastico ! Ma il pareggio ci va stretto. I ragazzi che entrano lo fanno nella stessa maniera dei levrieri a cui togli finalmente il guinzaglio. Non concediamo più niente, bracchiamo la squadra avversaria in tutte le zone del campo e arriviamo pericolosi al tiro. Uno di Bevilacqua fa gridare al goal ma é fuori di poco. Dominiamo in lungo e in largo ma ci manca la stoccata finale. Finisce uno a uno, con gli avversari contenti di aver fatto la loro figura e noi di aver realizzato il sogno di una vita. L’ebbrezza ci porta ad accettare un'esibizione con la squadra delle modelle. Dopo tanta prosa un po' di poesia. Ma questa é un’altra storia, riservata ai 18 (i 17 più il coach, of course). |
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